Zirconio: cosa sapere….
Lo zirconio è un materiale cristallino con grande resistenza alla compressione, purtroppo, come nei vetri, la sua resistenza alle forze tensive e flessorie non è altrettanto elevata.
Il suo uso nel cavo orale deve essere attentamente ponderato.
Tutte quelle condizioni cliniche in cui la riabilitazione subisce delle forze che tendono a farlo flettere vanno valutate con attenzione.
Dimensioni verticale basse, pazienti serratori, la presenza di più elementi di pontic, l’estensione del frame, le condizioni di mobilità dentale anche lieve, sono tutti fattori da valutare attentamente nel prescrivere la realizzazione di una protesi in zirconio.
Questo per quanto riguarda l’aspetto prescrittorio di tale tipo di protesi, ci sono poi gli aspetti tecnici da curare per minimizzare il rischio di rottura.
La cura e le basse rotazioni da utilizzare nella sua lavorazione sia in stato crudo che sinterizzato, la strategia termica da utilizzare durante le lavorazioni in forno sia in sinterizzazione che in post sinterizzazione, la delicatezza necessaria all’assestamento in laboratorio e la verifica accurata del lavoro nel cavo orale, sono anch’essi aspetti da non sottovalutare.
Per esperienza i problemi più grandi che si presentano quotidianamente sono legati a prescrizioni cliniche che non considerano sufficientemente i punti sopra citati e, per quanto riguarda i laboratori, una ancor incompleta conoscenza delle criticità termiche di questo bellissimo materiale.
Non sarà mai ripetuto a sufficienza che le ribilitazioni in ziconio non devono presentare tensioni e resistenza alla calzata nel cavo orale, che i ritocchi occlusali vanno eseguiti delicatamente senza creare dei picchi locali di surriscaldamento e che la cementazione provvisoria va evitata quanto più possibile in quanto causa di dislocamenti meccanicamente sfavorevoli che possono insorgere.